HB mission

Hoopers Bridge, ovvero il “Ponte dei Cestisti”, nasce per offrire una soluzione a un problema di fondo: troppe volte i giovani cestisti italiani si trovano a scegliere tra continuare a giocare a pallacanestro a un livello elevato oppure intraprendere la via degli studi.

Ma perché forzare una scelta così importante a un’età così giovane, sacrificando una delle due passioni?

Ecco che gli Stati Uniti forniscono la risposta a questo dilemma: Hoopers Bridge collega i giovani giocatori italiani con il mondo oltreoceano, grazie a un vasto network di coach nelle high school e nei college di tutto il Nord America.

Hoopers Bridge è il frutto dell’esperienza e della passione di Nicolò Scaglia, ex cestista italiano cresciuto nel vivaio di College Borgomanero e con un trascorso nei camp americani alla Syracuse University e alla University of Cincinnati, e di Daniele Proch, laureato alla Duke University in North Carolina.

Il loro network e la loro conoscenza del mondo scolastico e cestistico americano li spinge, nell’estate del 2023, a fondare la community di Hoopers Bridge che, nel giro di due anni, permette a 30 giovani cestisti italiani di vivere il sogno americano tramite l’ottenimento di borse di studio nelle high school e nei college in USA.

Questi ragazzi hanno vissuto, o si trovano attualmente, nei vari campus in giro per l’America, nelle location di Oakland (California), San Francisco (California), Miami (Florida), Austin (Texas), Detroit (Michigan), Buffalo (New York), Layton (Utah), Franklin Springs (Georgia), Springfield (Massachusetts), Barnesville (Georgia), Philadelphia (Pennsylvania) e molti altri ancora.

“Lavorare con questi giovani atleti e vedere la loro motivazione nell’inseguire il sogno americano mi riporta a quando era adolescente io”, dice Vincenzo Esposito, responsabile del player development per Hoopers Bridge e leggenda della pallacanestro italiana, nonché capo allenatore ai camp di alta specializzazione organizzati da Hoopers Bridge nell’off season.

“L’America, e in particolare il mondo college, può rappresentare uno step fondamentale per chiunque voglia crescere dal punto di vista atletico e della cultura del lavoro individuale, soprattutto per quei ragazzi che non hanno da subito la possibilità di avere minuti di gioco nelle prime squadre, qualunque sia la categoria in cui si trovano,” conclude Esposito, che vanta il primato di essere stato il primo italiano a segnare punti nella NBA.

Il lavoro di Hoopers Bridge inizia ma non finisce negli Stati Uniti: l’obiettivo del team è quello di inserire i cestisti all’interno del mondo professionistico e semiprofessionistico italiano dopo aver completato il percorso di crescita oltreoceano. Una volta alzato il proprio livello fisico e mentale nella scuola cestistica americana, infatti, i ragazzi avranno ottenuto gli strumenti necessari per poter tornare nel nostro Paese e competere nella pallacanestro dei grandi.

“È un’esperienza di crescita pazzesca che consiglio vivamente a tutti i giovani cestisti con ambizione”, spiega Massimo Moretti, giocatore in forza ai Lions di Emmanuel University nella NCAA.

“Non vedo l’ora di iniziare questa nuova stagione in NCAA, senza ombra di dubbio il campionato giovanile più importante al mondo. Sicuramente ci saranno molte differenze sia dal punto di vista fisico che tattico, ma sono convinto che mi faranno arrivare al mio massimo potenziale. Sono molto orgoglioso di rappresentare il basket italiano in un campionato così importante”, dice invece Lorenzo Sedita, al suo primo anno al college con la canotta dei Pioneers della Tusculum University nel meraviglioso palcoscenico della NCAA.